Vi è indubbiamente un legame indissolubile tra Benedetto Croce e Napoli ove il filosofo vi abitò stabilmente fino alla morte (19529.
Per questo motivo Napoli, prima con Gian Battista Vico , il filosofo dei corsi e ricorsi, e poi con Benedetto Croce è stata nel corso dei secoli un importante centro culturale
Vivida e tangibile testimonianza è rappresentata dalla celebre Spaccanapoli il rettilineo che divide in due la città antica,
Infatti Spaccanapoli,nella parte centrale , corrispondente al decumano inferiore della Napoli greco romana reca il toponimo di via Benedetto Croce che abitò nel celebre palazzo Filomarino. . Su Spaccanapoli si affaccia in tutto il suo splendore il complesso trecentesco di Santa Chiara, centrato dal bellissimo chiostro delle Clarisse. La corte fu arricchita nel Settecento da un vivace rivestimento di riggiole, le tipiche mattonelle in maiolica raffiguranti paesaggi, scene di vita rustica, soggetti mitologici, in un complesso decorativo divenuto ben presto uno dei momenti di maggior richiamo nel capoluogo partenopeo.
Oltre la Chiesa di Sant’Angelo a Nilo e la Statua del Corpo di Napoli Spaccanapoli prende il nome di via San Biagio dei Librai, prosecuzione del Decumano Inferiore.
Parallela a Spaccanapoli scorre via dei Tribunali, corrispondente al Decumano Maggiore, che, insieme al Decumano Inferiore, è una delle strade più importanti di Napoli, dichiarata Patrimonio dell’Umanità e inclusa fra i monumenti dell’UNESCO. La strada incrocia piazza San Gaetano, da dove si può accedere alla Napoli sotterranea. Fra i due Decumani si dipana la celebre e variopinta via di San Gregorio Armeno, nota in tutto il mondo per la presenza di numerose botteghe di pastori da presepe.