martedì 16 marzo 2010

La frazione Leopardi ed il Colle Sant'Alfonso nel territorio di Torre del Greco


Qui sull'arida schiena
Del formidabil monte
Sterminator Vesevo,
La qual null'altro allegra arbor nè fiore,
Tuoi crespi solitari intorno spargi,
Odorata ginestra,
Contenta dei deserti.

Questi sublimi versi del Leopardi ci portano a Torre del Greco e per l’esattezza alla frazione Leopardi di Torre del Greco che prende il nome appunto dal famoso poeta dell'ottocento
Qui Leopardi si rifugiò,arrivandovi da Napoli con l'amico Ranieri e sua sorella Paolina, per ritemprarsi nella salute nella villa delle Gineste ospite del principe Ranieri.Durante la sua breve permanenza alle falde del Vesuvio egli compose gli ultimi Canti "La ginestra o il fiore del deserto" (nel quale si coglie l'invocazione ad una fraterna solidarietà contro l'oppressione della natura) e Il "tramonto della luna".
Nel febbraio del '37 ritornò a Napoli con il Ranieri, ma le sue condizioni si aggravarono e il 14 giugno di quell'anno morì
La frazione Jeopardi,mite nel clima, rappresenta dunqueun luogo fondamentale dell'intero itinerario leopardiano e ha scorci panoramici stupendi, da un lato lo "sterminator Vesevo" e dall’altro lo sguardo sul meraviglioso specchio d’acqua del golfo di Napoli
Non lontano da questo luogo immortalato dal Poeta Leopardi si erge il Colle di Sant’Alfonso da cui si ammira un panorama mozzafiato sull’intero gpartenopeo con lo sfondo la penisola sorrentina e l’isola di Capri.
Il Colle di S. Alfonso è di chiara origine vulcanica. Nel 1500 su questo colle fu eretta una piccola cappella dedicata all'Arcangelo S. Michele.
Nel 1600 si insediò sul colle una comunità di Padri camaldolesi napoletani e dopo alterne vicende, con l’unità di Italia i monaci camaldolesi furono cacciati ed alla fine della seconda guerra modiale il colle fu acquistato dai Padri Redentoristi di S. Alfonso Maria De Liguori che rivalutarono l'intera struttura riportandola agli antichi splendori. La chiesa è di stile Barocco e si erge turrita sul monte insieme al monastero. All'interno vi sono stucchi e marmi pregiatie si distinguono i quadri di S. Michele, S. Gennaro e S. Romualdo. Nell'edificio adiacente alla chiesa c'è una ricchissima biblioteca.
Sono luoghi non del grande pubblico, ma certamente di elevato livello culturale e paesaggistico.