mercoledì 12 gennaio 2011

Padula: la Certosa e le gesta di Pisacane

All’estremità meridionale del Cilento nella provincia di Salerno si trova Padula, celebre per la sua Certosa, monumento di straordinario pregio ed indiscutibile valore artistico, fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e padrone del Vallo di Diano.

La concezione progettuale della Certosa di Padula riflette l'organizzazione religiosa dei certosini, ordine monastico fondato da San Brunone, la cui casa si trova a Grenoble, in Francia.
La Certosa di Padula  che si differenzia tuttavia da tutte le altre certose europee per la grandiosità degli spazi e per il numero elevato degli ambienti è la più grande d’Europa con i suoi 52.000 mq e  risulta formata da un complesso di edifici che si sono aggiunti e sovrapposti nel corso dei secoli, e che adesso presentano chiari tratti barocchi.
Di eccezionale bellezza è la chiesa ad una sola navata in stile gotico, con volte a crociera ed archi ogivali. Superbi sono i pavimenti maiolicati del XVIII secolo e di pregio assoluto è il Coro dei Padri, completamente intarsiato ed intagliato. Meraviglioso è lo scalone che congiunge i due livelli del chiostro grande e che si sviluppa a doppia rampa ellittica offrendo al visitatore un effetto scenografico di grande suggestione.
Dal 1957, in un'ala appositamente dedicata della Certosa di Padula, si trova il Museo Archeologico della Lucania Occidental che custodisce oltre 10.000 oggetti recuperati nella Valle del Tanagro, ed in modo particolare nella zona compresa tra Padula e Sala Consilina.
A queste  note sintetiche sulla mirabile Certosa meta frequente di studiosi e turisti va aggiunto che Padula è stato il teatro delle gesta di Carlo Pisacane che fu un protagonista della spedizione dei Mille.
L’avventura di Pisacane finì in tragedia perché un manipolo di 300 uomini fu trucidato proprio nella ttterra di Padula Celebre è appunto il ritornello "Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti",come è ricordato nell’indimenticabile poesia la”spigolatrice di Sapri” di Luigi Mercantini.
Nel 1957, in occasione del centenario della spedizione di Carlo Pisacane, fu collocato un sacrario presso la chiesa cinquecentesca della SS. Annunziata, dove furono raccolti, in un ossario, i resti dei trecento.