mercoledì 26 gennaio 2011

Le edicole sacre a Napoli


Roma, Genova, Napoli, Palermo ed altre ancora sono città d’Italia ricche di edicole votive cioè di strutture architettoniche relativamente di piccole dimensioni, con la funzione pratica di ospitare e proteggere l'elemento che vi è collocato.
Il termine deriva dal latino aedicula, diminutivo di aedes ("tempio") e dunque con il significato originario di "tempietto". In origine si trattava di un tempietto in miniatura, che ospitava la statua o la raffigurazione di una divinità.
Se si fa un raffronto, esse hanno caratteristiche peculiari diverse da città a città.
A Palermo sono poste nei crocevia. Sbucano dai vicoli, dagli angoli delle strade, dalle entrate storiche dei palazzi, ricordando l'anima pagana della città. A Roma fanno bella mostra sugli angoli delle strade o all'interno dei palazzi. A Genova, nel 1846 ne parlava Charles Dickens, in "Pictures from Italy". In ardesia dipinta, in marmo o in semplice stucco, gli altarini si affacciano agli angoli degli antichi vicoli medievali, in genovese "carrugi".
Particolarmente interessanti ed originali sono quelle napoletane di cui le prime immagini apparvero a protezione di case e botteghe e, come nelle domus romane, davanti all'immagine ardeva una fiammella in una lampada votiva. Passeggiando tra decumani e centro storico, spesso s'incontrano piccoli altarini, tabernacoli, colorate bacheche, con figure di Santi e Madonne,espressione dell'arte povera e della religiosità popolare. Alcuni sono finemente curati con fiori, lampade; altri abbandonati e anneriti dal tempo e dal fumo dei cassonetti dei rifiuti incendiati. Ognuno di questi tempietti ha una sua storia.
Tra queste è giusto ricordare la piccola cappella di Sant'Antonio a Mergellina, dove ogni anno si svolge la processione che partendo dal Santuario di Posillipo, raggiunge il pontile dei pescatori. Il tabernacolo di Porta San Gennaro con affreschi di Mattia Preti.
Tra le più antiche sono da ricordare ancora le due edicole dirimpettaie dedicate al patrono di Napoli, su Via Ponte della Maddalena, su progetto di Ferdinando Sanfelice.
Stupendi sono infine il Crocifisso al centro di Piazzetta Orefici e l'altro sulle rampe di San Giovanni Maggiore.