lunedì 1 febbraio 2010

Sappada: una perla nelle Dolomiti




Ai confini tra il Veneto e il Friuli, ma ancora nelle Dolomiti nella provincia di Belluno si situa ad un’altitudine di 110metri sul livello del mare Sappada (Plodn), una vera perla con paesaggi incantevoli non inferiori a quelli della rinomata Cortina d'Ampezza.



La Storia

Le origini di Sappada non sono certe, l'ipotesi più probabile è che nell'XI secolo alcune famiglie provenienti dalla vicina Austria (secondo la leggenda dal paese di Innervillgraten) si insediarono nella valle con l'autorizzazione del patriarca di Aquileia e dietro pagamento di una somma annuale.

La valle all'epoca era disabitata e incolta e i sappadini iniziarono una paziente opera di disboscamento e coltivazione; in breve nacque un piccolo paese formato da 15 borgate tante quante erano le prime famiglie che vi si insediarono. Il paese è costituito da caratteristiche case in legno adagiate nel soleggiato versante nord della valle. Intorno al paese verdi pascoli per l'allevamento dei bovini, campi di segale, avena, orzo e legumi e oltre ad essi boschi ricchi di selvaggina.

Nel 1500, oltre alle attività agricole e di pastorizia prosperava anche il commercio del legname grazie alla forte richiesta di legno per barche da parte della Repubblica di Venezia.

Dopo una breve parentesi di dominazione francese nel 1814 Sappada passò sotto gli austriaci cui si devono le prime scuole e opere pubbliche.

Nel 1852 Sappada passava dalla provincia di Udine a quella di Belluno che a sua volta, qualche anno dopo, veniva annessa all'Italia (1866).

Durante la prima guerra mondiale furono combattute molte battaglie sulle montagne circostanti e si possono ancora oggi trovare i reperti risalenti a tali scontri. Molte donne sappadine inoltre furono portatrici carniche, donne che volontariamente compivano centinaia di metri di dislivello per diverse volte al giorno per rifornire di viveri e munizioni i soldati italiani al fronte. Dal 1916 al 1917 il paese fu evacuato perché gli abitanti erano sospettati di simpatie filo-austriache a causa del loro dialetto: la popolazione fu dispersa nelle Marche, in Toscana (presso il Comune di Arezzo fu istituita la sede provvisoria del Comune di Sappada), in Campania ed in Sicilia.

Nella seconda guerra mondiale il paese fece parte della Repubblica libera della Carnia e fu teatro di scontri tra partigiani e tedeschi. Alcuni sappadini furono condotti ai campi di concentramento, tra cui Dachau. Nel dopoguerra a causa della carenza di lavoro molti sappadini emigrarono all'estero, in particolare in Svizzera e Germania. In seguito lo sviluppo del turismo cambiò anche l'economia del paese, e molti emigrati tornarono a casa per dedicarsi all'attività terziariaambiente che circonda

La Natura

Sappada è ancora incontaminato e questo si riflette positivamente nella varietà di specie animali e vegetali che vivono nella valle. Nelle foreste di abeti e di larici che circondano Sappada con un po' di fortuna si possono osservare: il gallo cedrone, il fagiano di monte, la pernice bianca, l'ermellino, la volpe comune, la lepre alpina e lo scoiattolo. Se si sale più in alto si possono incontrare marmotte, camosci,cervi,e caprioli. Inoltre sono presenti in questa zona due coppie di Aquila del Bonelli, che si possono notare osservando in particolare le creste del Monte Ferro, le cime del gruppo delle Terze, il Monte Chiadin ed il Peralba, dove nidifica in luoghi poco accessibili. Tra i fiori, tutti rigorosamente protetti crescono: il Raponzolo di roccia, l'erica, il ciclamino, la genziana, il ranuncolo; inoltre nella regione dolomitica crescono oltre cinquanta specie di orchidee selvatiche.


L'arte
Sappada è un paese ridente che si spiega in tante borgate ,tutte dotate di un fascino peculiare, in cui si snodano case leggiadre e sempre fiorite intervallate da chiesette votive antiche e con pregi pittorici.
Sappada è meravigliosa in tutte le stagioni: d'inverno è letteralmente sommersa dalla neve che nelle giornate serene riflette in uno scenario di incanto i raggi solari; d'estate incantevole per le sue montagne e passeggiate tra cui si segnala quella alle sorgenti del Piave.
Desta pregevole interesse la chiesa al centro di Sappada dedicata a Santa Margherita e la chiesa dedicata al santo guerriero Osvaldo proprio ai limiti del Paese verso il Friulihiesa di Santa Margherita, sita in borgata Granvilla, di stile barocco risalente al 1779, è la chiesa principale del paese. Fu costruita da Mistro Tommaso da Lienz tra il 1777 e il 1779, su modello di altre chiese del Tirolo. All'interno sono presenti numerosi affreschi di Francesco Barazzuti realizzati nel 1906: l'Assunta in cielo (volta della navata), Crocefissione (abside), Morte di San Giuseppe (parete sinistra), Martirio di Santa Margherita (parete destra); invece la pala dell'altare maggiore in fondo all'abside fu dipinta da John Riessler nel 1802. Il campanile è munito di un concerto di tre campane: la maggiore dedicata a Santa Margherita, la mediana a S. Maria Santissima e la minore ai SS. Erma e Cora e Fortunato e termina con una torretta ottagonale coronata da una cuspide sagomata.
Santuario Regina Pacis, sito in borgata Soravia, è stato costruito nel 1973 per assolvere un voto espresso durante la seconda guerra mondiale, su progetto dell'architetto Luciano Ria. All'interno sono presenti le sculture di Augusto Murer e rappresentano le angosce di guerra, infatti il rilievo maggiore, anziché raffigurare la Vergine Maria, raffigura il grido di dolore di una donna con diverse interpretazioni che il suo braccio rivolto al cielo può indurre.
Chiesa di Sant'Osvaldo, sita a Cima Sappada, fu costruita nel 1732 al posto di un precedente edificio più modesto. Venne restaurata da famiglie della borgata nel 1819, poi altri lavori vennero eseguiti nel 1906 e nel 1954. Ha il portico aperto ai lati, sul modello delle chiesette della vicina Carnia, dalle linee semplici e armoniose.
Via Crucis in borgata Mulbach, con una serie di 13 cappelline delle stazioni che conducono alla Chiesetta del Calvario accanto alla quale si elevano le tre croci del Golgotha.
Cappellina di Sant'Antonio, situata nella parte alta di borgata Bach, costruita nel 1726, è la più antica cappella di Sappada. Sopravvisse miracolosamente all'incendio del 1908 che distrusse la borgata Bach. L'interno è caratterizzato dall'abside poligonale e da una pregevole volta a vele decorata ad affresco con i simboli degli evangelisti.

Lingua sappadina

Il dialetto o meglio la lingua di Sappada è affine a quello bavaro-tirolese parlato nelle comunità germanofone della Carnia come Sauris e Timau, ma anche al cimbro. Per le sue particolari caratteristiche, è spesso oggetto di studi, ricerche, convegni e tesi di laurea; recentemente è stato valorizzato anche nelle aule scolastiche di Sappada.

Tradizioni e folklore

Il folklore sappadino si esprime attraverso le danze e le musiche del gruppo folkloristico degli Holzhockar (i taglialegna), composto da una trentina di elementi, tra ballerini e musicisti. Il gruppo esegue le danze mimiche della vita di un tempo; con i loro costumi tipici sappadini e l'allegria dei balli e delle musiche animano le sagre e le feste del paese.

Le tradizioni sono numerose e tenute vive. La più nota riguarda il Carnevale con i suoi festeggiamenti e le maschere tipiche. Tra le tradizioni religiose, va ricordato il Pellegrinaggio al Santuario della Madonna Addolorata nel paesino di Maria Luggau in Carinzia (Austria), che tutti gli anni il terzo week-end di settembre, i sappadini e alcuni turisti compiono a piedi, attraverso il sentiero che in circa 9 ore di cammino conduce in Austria.

Come si arriva Sappada


Si raggiunge facilmente Sappada con l’auto oppure con il treno fino a Calalzo ove si prende un’autolinea che porta fino a Sappada

sappada