venerdì 31 dicembre 2010

Jean Mirò e la sua Barcellona

Barcellona per l’arte non significa soltanto Antonio Gaudì e Salvatore Dalì,ma anche Jean Mirò.

Vero figlio di Barcellona dove nasce il 20 aprile 1893. egli si forma alla scuola di Gaudì.

In un primo tempo si interessò all’impressionismo e al fauvismo;conobbe in seguito a Parigi Picasso e soprattutto il circolo Dada di Tristan Tzara da cui viene maggiormente attratto. Attraverso l’amicizia di André Masson, aderisce nel 1924 al movimento surrealista.

Mirò ha lasciato a Barcellona dei segni indelebili della sua arte. Basti pensare alla fondazione Mirò ove sono esposte tantissime sue opere

L’esposizione contiene una raccolta completa dell’arte di Mirò e di altri celebri artisti dell’epoca che facevano parte della collezione del grande artista; nello spazio espositivo all’aperto si trovano  inoltre opere con fantastici colori.

Di pari importanza è uno stupendo mosaico (El paviment del Pla de l’Os) che viene calpestato senza saperlo dai passanti sulla Rambla . La scelta da parte di Mirò non fu casuale, perché Mirò nacque proprio lì vicino nel 1823 nel Passatge del Credit.
Non finisce qui: con un po’ di pazienza, altrettante fortuna e senza preoccuparvi degli sguardi dei curiosi, potrete cercare una mattonella firmata di Mirò stesso.
Ed ancora è da ammirare lo stupendo murale del terminal dell’aeroporto.

martedì 28 dicembre 2010

Nizza e la Bibbia di Chagall





In un precedente articolo abbiamo già parlato di Nizza, di questa incantevole città sulla Costa Azzurra, patria di Giuseppe Garibaldi  “il nizzardo per antonomasia”http://curiosareconfantasia.blogspot.com/2010/08/nizza-citta-dincanto-punto-di-incontro.html
Nizza tuttavia non è solo importante per la storia, e per i suoi incantevoli paesaggi e per l’avenue des anglais; è importante anche per l’arte. Infatti molti musei sono da visitare  come quelli di Matisse e Chagall
Eccezionale soprattutto è il muso Chagall, il pittore bielorusso di famiglia ebraica che visse nella vicina Saint Paul de Vence dal 1950 fino alla sua morte e che ha lasciato opere stupende in cui è sempre presente lo spirito ebraico.
Il Musée Marc Chagall di Nizza è stato costruito nel 1972 per ospitare il Ciclo del Messaggio Biblico, una serie di 17 gigantesche tele  ispirate
.
Il museo, strutturato personalmente dall’artista, contiene la più importante collezione permanente di opere di Chagall (1887-1985) mai riunita. Tutte le tele ma anche i mosaici, le vetrate, gli acquerelli e le incisioni) sono d’ispirazione biblica.

I dipinti sono  dedicati alla Genesi, l’Esodo ed il Cantico dei Cantici e furono donati  dal pittore e da sua moglie Valentina allo stato francese  nel 1966,
. Altre composizioni evocano la creazione, il paradiso terrestre, il diluvio, il cantico dei cantici, ecc… Un arazzo (La Creazione), un mosaico esterno e tre grandi vetrate completano questa presentazione.
La Bibbia di Chagall è colori, narrazione, stupore, gioia e sgomento. E' strazio e ironia,. Litografie, schizzi e tele incantano letteralmente il visitatore negli occhi e nel cuore
.

domenica 26 dicembre 2010

Cascais: la terra finisce ed il mare comincia

Più che il mare comincia l’oceano atlantico. Sulla costa infatti  è situata la ridente  località di Cascais distante  appena 25 km da Lisbona
Inizialmente era un insediamento di pescatori con porto, munito sil promontorio di un castello ampliato nel XVI secolo. 
Gravemente danneggiata dal terremoto  del 1755, in periodi successivi incominciò a godere della fama di località balneare frequentata dalla famiglia reale e dall’aristocrazia della capitale.
Negli anni successivi vi fu uno sviluppo vertiginoso con la costruzione di ville sul mare e l’ampliamento dell’abitato. Cascais  presenta un bellissimo centro pedonalizzato con  importanti negozi.
Il mueo doMar contiene reperti interessanti di archeologia locale, specialmente marittima. Un nuovo porto da diporto, la Marina de Cascais, è stato costruito di recente in quello che i pescatori locali considerano il posto meno adatto, dove le onde atlantiche colpiscono la costa con grande violenza, tanto che il muro in cemento armato a distanza di 5 anni ha già mostrato segni di rottura.Degna di rilievo è la chiesa di “Nosta Senhora da Assuncao decorata all’interno di pregevoli azulejos
Come curiosità  storica va detto che Cascais è anche nota perché è stata  terra di esilio dell’ultimo  Re d’Italia Umberto II.

sabato 25 dicembre 2010

Caltagirone e i suoi presepi

E’ tempo di Natale e faremmo un torto alla cultura siciliana se non ci soffermassimo, nelle nostre scorribande  presepiali, sulle tradizioni artistiche della Sicilia nella realizzazione di presepi che sono vere ed autentiche opera d’arti.
Una città emblematica in cui è molto viva la tradizione del Natale è Caltagirone. Stupenda località dolcemente adagiata tra i monti Erei ed Iblei Città ricca di storia e soprattutto “città di ceramica”, come porta impresso nel suo nome arabo, Cal'at Ghiran
La città ha infatti molti splendidi ornamenti in ceramica, quali quelli del Ponte San Francesco, del Giardino della Villa, realizzato verso il 1850 da Giovanni Battista Basile, e l’incantevole scalinata di Santa Maria del Monte, 142 scalini ornati da ceramiche, costruita nel 1608 per collegare la Matrice al Palazzo Senatorio. In occasione della festa di San Giacomo, la scala viene illuminata da centinaia di lampade per collegare la Matrice al Palazzo Senatorio. In occasione della festa di San Giacomo, la scala viene illuminata da centinaia di lampade.
La tradizione presepiale è molto forte ed è antica e ,come è documentato da fonti storiche risale al XVI secolo in cui artigiani più noti  meno noti, i cosiddetti “Santori” e Pasturari” cominciarono a modellare le varie figurine  su committenza.
Il presepe di Caltagirone si colloca nella tipica cultura del presepe siciliano, certamente diverso dal  presepe napoletano del settecento, ma molto più aderente alla rappresentazione religiosa della sacra Famiglia e della natività. 
Anche in questi presepi è presente il popolo siciliano soprattutto della campagna. Tanti sono i pastori contadini rappresentativi della società siciliana e di arti e mestieri che in molti casi sono scomparsi. Il segreto della produzione di Caltagirone va dunque ricercato, non solo nella tecnica, superlativa, ma anche nella capacità di riuscire ad essere lo specchio della propria epoca, di una società reale, essenzialmente contadina, di cui ha documentato col passare degli anni i cambiamenti nei costumi, nei gesti, negli attrezzi di lavoro e nell'architettura. 

giovedì 23 dicembre 2010

Natale e il presepe Cuciniello a Napoli


E' tempo di Natale e non vi è miglior modo per fare gli auguri ai gentili lettori  se non ammirando il Presepio Cuciniello di valore storico ed artistico inestimabile, in mostra permanente nei locali del Museo Nazionale di San Martino di Napoli.
 Il presepe fu allestito il 28 Dicembre del 1879 con pastori donati da Michele Cuciniello, dal quale prese il nome.

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 Ancora auguri!

lunedì 20 dicembre 2010

L'affresco " il miracolo della Vergine e la visione di S Filippo Neri" nella chiesa di S. Maria delle Vallicella a Roma.

Uno dei più fecondi ed insigni artisti del barocco fu Pietro da Cortona, nato come Pietro Berrettini.
E’ un artista completo perché ha lasciato opere importanti in architettura e pittura: Basti pensare al fatto che durante il papato di Urbano VIII (di cui fece un ritratto) fu uno dei principali architetti operanti a Roma, insieme a Bernini e Borromini.
Pietro Berrettini progettò Castel Gandolfo per come lo conosciamo oggi. Ed ebbe una parte attiva nella progettazione della chiesa di San Luca e Martina al foro romano realizzata con un impianto a croce greca.
Qui intendiamo parlare dell’impronta data da Pietro da Cortona alla decorazione pittorica della chiesa di Santa Maria della Vallicella (chiesa nuova) costruita nel 1575 per iniziati di San Filippo Neri che lì visse nelle nelle stanze annesse e lì fu sepolto.
La facciata straordinariamente ampia è del 1605, L’interno è a croce latina e si sviluppa in tre navate caratterizzate dal ritmo delle cappelle laterali a nichcia.
Sopra le arcate della navata maggiore della chiesa ove sono presenti moltissime opere d’arte dello stesso Pietro da Cortona e di Rubens si estende una decorazione a stucchi e ad affreschi del 700.
Nella volta fra un sinuoso disegno di cassettoni dorati si allarga la spettacolare affresco di Pietro da Cortona Nuova del mirabile affresco riguardante " il  miracolo della Vergine e la visione di S Filippo Neri"
Una notte durante il sonno il Santo sognò che la Vergine sosteneva senza fatica una parte del tetto della chiesa che cedeva. La mattina dopo volle indagare e scoprì con meraviglia che un’enormebtrave del tetto miracolosamente era in bilico mantenendo da sola tutta la struttura.
L’affresco è un’opera di straordinaria bellezza che rivela a giudizio unanime dei critici l’abilità dell’artista bnel fondere l’intento narrativo con l’illusionismo scenografico in una rappresentazione delle esigenze celebrative della controriforma, in accordo alle esigenza della Chiesa del tempo.





venerdì 17 dicembre 2010

Grinzane: sulle orme di Cavour

Nell’incantevole paesaggio delle Langhe, tra immense distese di filari di vite, a pochi chilometri da Alba, si trova il piccolo paese di Grinzane, o meglio Grinzane Cavour, proprio a ricordo del grande statista del Risorgimento.

L’illuminato uomo politico fu infatti  sindaco per diciassette anni: nominato tale nel maggio 1832, a ventidue anni; ne mantenne la carica fino al febbraio 1849
Proprietario di molti fondi agricoli, il conte Camillo sperimentò nuove tecnologie in cantina per cui, insieme alla marchesa Vitturnia Colbert Falletti,che all’epoca dimorava nel castello di Barolo, dirimpetto a Grinzane, può essere considerato uno dei padri del vino Barolo.
Ma veniamo a descrivere il Paese: è dominato dall'imponente castello medioevale sede dell'enoteca regionale e già centro della tenuta agricola di proprietà della famiglia Cavour, dove trova sede anche l’omonio premio letterario.
L’imponente castello realizzato intorno alla torre centrale della prima metà del secolo XI, oggi dopo recenti e rilevanti restauri iniziati nel 1960 può essere ammirato in tutta la sua bellezza. Strutturato su una pianta quadrilatera con un'alta torre, ospita l'Enoteca Regionale Piemontese Cavour, prima nella regione, ed i due musei: Museo con cimeli cavouriani e un Museo Etnografico.
Nelle sue sale infatti si possono ammirare allestimenti sul Tartufo, rari oggetti dell’enogastronomia locale, una distilleria del ‘700, bottega del bottaio, , come anche i mobili, manoscritti e la Fascia Tricolore del Sindaco che appartennero al Cavour.










lunedì 13 dicembre 2010

La Casa Cuadros sulla Rambla a Barcellona

Continuiamo a parlare di Barcellona che forse è  la città non italiana più conosciuta dagli italiani. L'unica in Europa in cui siamo la comunità straniera più numerosa e dove animata è la vita in strada ,la gente nelle piazze nei bar e nelle terrazas e soprattutto dove danze antiche e flamenco si alternano.

Un luogo che lascia ammirati i visitatori è la Casa Cuadros , ove campeggia un dragone che dall’alto scruta la Rambla.
La stranezza del palazzo è che sui muri del palazzo sono appesi degli ombrelli.
Qual è la ragione della presenza di questi ombrelli?
Semplice, la casa Cuadros è un vecchio negozio di ombrelli di fine ‘800, abbellito con riferimenti allegorici all’Oriente. La bellezza del dragone e i colori dei muri, ne hanno fatto uno dei soggetti più fotografati della Rambla.
La "Casa dels Paraigües (Casa degli ombrelli)" è un bell’esempio di architettura modernista, con riferimenti anche all’Egitto (balconi) ed elementi decorativi che ricordano il Giappone. Il vero protagonista è sempre il dragone verde che tiene un ombrello, anche se ormai il negozio non c’è più e una banca ha preso tutto in affitto.

domenica 12 dicembre 2010

Luca Giordano e Palazzo Gaddi a Firenze

A Firenze qualunque monumento civile o religioso è una vera opera d’arte.
Medioevo, Rinascimento sono largamente rappresentati da Maestri e capiscuola come Cimabue, Giotto Brunelleschi, Leon battista Alberti, Masaccio,Michelangelo, Beato Angelico e molti altri, altrettanto noti.
In epoca posteriore si distingue Luca Giordano1634-1705) che è stato attivo soprattutto a Napoli e Firenze ove ha trascorso un periodo della sua vita nella città del giglio.
Ha influenzato con la sua pittura ariosa e coinvolgente, di carattere sacro o profano, l'attività di molti giovani pittori sia napoletani come Solimena , sia, veneziani e stranieri come Sebastiano Ricci, Fragonard e Goya.
Luca Giordano, ben noto per avere affrescato a Napoli la controfacciata della chiesa dei Girolamini con la Cacciata dei mercanti dal Tempio,ha lasciato dunque la sua impronta artistica anche a Firenze a Palazzo Arrighetti-Gaddi in via del Giglio a Firenze.
In questa zona della città i Gaddi, famiglia dei celebri pittori Taddeo e Agnolo ma anche di uomini politici e di ricchi mercanti, avevano numerosi possedimenti: nella vicina piazza della Madonna degli Aldobrandini il palazzo Gaddi è uno dei più antichi di famiglia e si riconosce per i tipici sporti, mentre l'antistante edificio d'angolo con via del Melarancio sorge sul luogo del celebre giardino chiamato Paradiso dei Gaddi, cantato da John Milton, che fu probabilmente ospitato nell'allora Palazzo Arrighetti.
Furono i Gaddi a comprare il cinquecentesco palazzo degli Arrighetti e a fare costruire un nuovo corpo di fabbrica .
All'interno si trova un atrio che porta allo scalone monumentale, dove si trova un scultura di Ercole in riposo lungo la balaustra. Al piano nobile sono presenti alcune sale magnificamente affrescate, tra le quali spicca quella con l'affresco sul soffitto attribuito a Luca Giordano e completata da altre pitture e stucchi.


venerdì 10 dicembre 2010

La chiesa gotica catalana di Santa Maria del Mar a Barcellona

Si associa sovente alla bella e dinamica città di Barcellona il concetto di modernismo catalano cioè quel movimento artistico che in Catalogna investì, tra la fine dell'800 e i primi del '900, tutti i campi espressivi, dall'architettura alla pittura, dalla scultura a tutte le arti decorative (lavorazione del vetro, dei tessuti, del ferro, del legno).

Sorto contemporaneamente all'Art Nouveau in Francia, al Liberty in Italia e allo Jugendstil in Germania, come reazione all'imperante classicismo, in Catalogna assume un carattere particolare legato non solo ad una estetica, ma ad una corrente di pensiero politica, il catalanismo, al recupero cioè della cultura e dell'identità catalana.
E’ tuttavia un luogo comune la correlazione tra Barcellona, Gaudì ed il modernismo perché non mancano nella città catalana esempi luminosi di architettura religiosa gotica. Si distingue per la sua peculiarità la chiesa di Santa Maria del Mar, considerata appunto insieme alla cattedrale il migliore esempio di architettura gotica.
Un primo edificio è già documentato nel 1009, ma l’attuale struttura risale al trecento, il periodo di massimo splendore della Catalogna quando le corporazioni dei lavoratori marittimi e le maggiori famiglie della città sotto il patronato del re Alfonso III il Benigno finanziarono la costruzione della nuova chiesa.(1329-1384)
La nuova versione della chiesa, che è veramente parte della storia marittima della città, fu opera dell’architetto Berenguer de Montagut che fuse il modello nordico della "chiesa a sala" con gli austeri stilemi del gotico catalano.
La facciata è sobria ed elegante con un portale a statue e rilievi, testimonianza del contributo delle corporazioni marittime, le finestre ogivali ed un grande rosone. All'interno si distinguono tre navate, con deambulatorio e senza crociera. Lo spazio è però suddiviso, anche in altezza, in modo tale che, pur essendovi tre navate, l'impressione è di trovarsi in uno spazio unico molto luminoso ed aperto, a una sola navata.

domenica 5 dicembre 2010

La Chiesa romana di rito siriaco-antiocheno di Santa Maria della Concezione in Campo Marzio

Roma è ricca non soltanto di chiese di rito latino, ma anche di chiese di culto greco orientale che nel corso dei secoli si sono riunite alla chiesa di Roma ed hanno riconosciuto il primato del Papa,
Tra queste assume particolare rilievo la chiesa di Santa Maria della Concezione in Campo Marzio.
E’ a rito siro-antiocheno ed ha l’orignalità che la Messa e le altre funzioni liturgiche siano celebrate in aramaico l’idioma parlato da Gesù Cristo.
Le origini della chiesa, a croce greca, e del monastero annesso, secondo la tradizione, sono connesse con il conflitto fra gli iconoduli e gli iconoclasti nell’impero bizantino: alcune monache fuggite da Costantinopoli avrebbero portato a Roma, con altre reliquie, il corpo di San Gregorio Nazianzeno, e sarebbero state insediate da papa Zaccaria (741-752) in questa parte del Campo Marzio. Il corpo di San Gregorio sarebbe stato posto nella vicina Chiesa di San Gregorio di Nazianzeno e poi traslato nel 1580 in San Pietro in Vaticano.
La chiesa venne ricostruita nel 1685 ad opera di Antonio de Rossi; l’ingresso è preceduto da un cortile porticato. Nel cortile è conservata una lapide, che invita le donne a lavare bene le proprie coscienze così come lavano i loro panni:

« Le consiencie monde aver curate / sì come panni bianchi qui voi fate. »
(Rendina, op. cit., p. 233)
Durante il periodo napoleonico la chiesa fu sconsacrata a adibita a sede del lotto. Fu riaperta al pubblico nel 1916,
Non lontano vi è il complesso di vicolo Valdina, a poche decine di metri da palazzo Montecitorio ha una storia ormai millenaria, è sorto, infatti in epoca paleocristiana nel cuore del Campo Marzio come piccolo convento di monache basiliane raccolte intorno all'oratorio di S. Gregorio Nazianzeno. Esso ha subito attraverso i secoli notevoli trasformazioni, dal nucleo altomedievale sovrastato dal campanile romanico, alle sovrapposizioni tardo rinascimentali e barocche, fino ai restauri ottocenteschi. Oggi è costituito dall'ex-convento delle Benedettine di S.Maria in Campo Marzio e dall'annessa chiesa dedicata a S. Gregorio Nazianzeno.


venerdì 3 dicembre 2010

Città della Pieve patria del Perugino e del Pomarancio

Città della Pieve è situata su un colle, a circa 500 di altitudine, dominante la val di Chiana.
Si trova in Umbria,ai confini con la Toscana si caratterizza come un luogo di elevatissimo livello artistico meta continua di visitatori durante tutto l’anno.
E’ un vera città d’arte che ha dato i natali a due grandi artisti come Perugino ed il Pomarancio e vanta monumenti importanti tra cui eccelle la chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio.
La chiesa ha una storia molto antica e la sua primitiva costruzione risale al IV-V secolo sostituita da un edificio romanico nell’VIII secolo a sua volta ristrutturato secondo il gusto gotico nel XIII secolo.
Nell’'edificio attuale che risale ai secoli XVI e XVII vi sono importanti opere pittoriche ed in particolare quelle del Perugino, che, nel 1510, affrescò la prima cappella a sinistra: San Giovanni, che battezza Cristo sul Giordano.
Nella seconda cappella si può ammirare lo Sposalizio della Madonna di Nicolò Circignani (1628). Sulla sinistra del presbiterio: Madonna in trono tra i Santi Francesco e Bonaventura e un devoto che offre un cuore, di ignoto (sec. XVI). Nell'abside sopra il coro, si trova la tavola del Perugino (1513), commissionatagli dai canonici della Collegiata per 130 fiorini dedicata alla Madonna tra i Santi Gervasio e Protasio, protettori della città, che tengono in mano due orifiamma con l'antico stemma cittadino e i santi Pietro e Paolo.
 Sono notevoli anche la Vergine tra Giovanni Battista, Giovanni evangelista, San Pietro martire e il beato Giacomo Villa, forse del Giannicola. Ed ancora la Vergine in trono con Bambino in braccio, tra San Domenico e Santa Caterina del Savini (1600). E un mirabile Crocefisso in legno forse del Gianbologna (1550) e l'Addolorata in legno, si dice su disegno del Perugino.
Si può ammirare in sacrestia vi è il Battesimo di Gesù del Pomarancio.


mercoledì 1 dicembre 2010

Alla ricerca del macabro nelle chiese cattoliche europee

In Europa sono molte le chiese cattoliche in cui assume particolare il macabro, anche in contrasto con eccellenti opere d’arte.
Nell’articolo http://curiosareconfantasia.blogspot.com/2010/03/la-danza-macabra-di-san-vigilio-pinzolo.html    abbiamo parlato del ciclo pittorico della Danza Macabra a  San Vigilio a Pinzolo nel trentino.
Ve ne sono altre significative una in Italia, l’altra nella repubblica Boema.
Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, o Nostra Signora della Concezione dei Cappuccini, è una chiesa di Roma situata nell’importante via Veneto,fatta costruire nei pressi di Palazzo  Barberini da papa Urbano VIII, in onore di suo fratello Antonio Barberini che faceva parte dell'ordine dei Cappuccini
Nella chiesa costruita tra il 1626-1631 la struttura architettonica dell'edificio è costituita da una piccola navata con dieci cappelle laterali (cinque per parte), nelle quali sono conservate importanti reliquie ed opere d'arte.

Importanti pitture ne adornano le cappelle, come l'Arcangelo Michele che caccia Lucifero di Guido Reni, la Natività di Giovanni Lanfranco, il San Francesco riceve le stimmate del Domenichino. Nella sagrestia è conservato un San Francesco in preghiera, recentemente attribuito a Caravaggio.
La chiesa tuttavia è anche molto visitata per la cripta-ossario decorata con le ossa di circa 4000 frati cappuccini, raccolti tra il 1528 ed il 1870  dal vecchio cimitero dell'ordine dei Cappuccini, che si trovava nella chiesa di Santa Croce e Bonaventura dei Lucchesi, nei pressi del Quirinale. La cripta al cui ingresso è scritto


 "Noi eravamo quello che voi siete, e quello che  noi siamo sarete"

è divisa in cinque piccole cappelle dove si trovano anche alcuni corpi interi di alcuni frati   mummificati con indosso le vesti tipiche dei frati Cappuccini .La decorazione che potrebbe apparire lugubre e macabra è un modo per esorcizzare la morte
Altro significativo esempio è rappresentato dall’ossario di Sedlec
Si tratta di  una cappella all'interno della Cattedrale di Nostra Signora di Sedlec (patrimonio dell'UNESCO), nelle vicinanze di Kutná Hora. La particolarità dell'ossario non sta nel numero degli scheletri custoditi (circa 40.000) ma nel fatto che tali scheletri siano composti e disposti a formare le decorazioni e gli ornamenti della cappella. Il gran numero di ossa è dovuto a due grandi piaghe che hanno colpito le terre ceche: la Peste nera del XIV secolo e le Guerre Hussitee del XV secolo.
Tra il 1703 ed il 1710, venne eretta una nuova entrata e ristrutturata, in stile barocco, la cappella dall'architetto ceco di origini italiane Giovanni Battista Santini.
Nel 1870 le ossa accumulate nei magazzini furono riutilizzate per creare la macabra decorazione della cripta. Oltre a decorare le pareti e la volta con i resti degli scheletri furono composte vere e proprie sculture. Su tutte spiccano l'enorme candeliere composto da teschi ed ossa incastrate tra loro, l'ornamento dell'altare, ed uno gigantesco stemma degli Schwarzenberg anch'esso ricostruito con i resti umani recuperati dall'ossario.
L'ossario  è definito da molti come uno dei luoghi più spaventosi d'Europa.