Quando si parla di catacombe a Roma, come in altri luoghi il pernsiero va quasi sempre alle catacombe cristiane che rappresentano la prima testimonianza della presenza della nuova religione nell’Urbe.
Quasi mai si si pensa invece alle catacombe ebraiche. Eppure vi è traccia a Roma di almeno sei catacombe.
Del resto le fonti storiche tramandano che nell’antica Roma vi fossero ben 11 sinagoghe ed una ad Ostia,luoghi di culto di una comunità ebraica che già sotto Augusto assommava ad 8000 persone la metà dei quali era militare.
Le catacombe ebraiche tuttavia, e questo è il dato importante storico-artistico si svilupparono per imitazione, sulla scorta delle catacombe cristiane. Si può affermare con certezza che non vi è traccia di catacombe od ipogei ebraici precedenti a quelle pagane e cristiane.
Tre catacombe delle sei di cui si ha rifermento letterario sono oggi accessibili e sono due sulla via Nomentana ed una sulla via Appia.
Sono catacombe in quel periodo dislocate fuori delle mura e venivano scavate grazie a concessioni governative.
La loro caratteristica peculiare è nella decorazione e nella presenza di simboli eminentemente ebraici come i rotoli della legge, il candelabro, il melograno, i rami di mirto, la mandragola, , il corno ed il coltello. Le iscrizioni sono per lo più in greco e alcune lasciano intuire anche una certa cultura, ma non molte. Va detto però le testimonianze archeologiche ebraiche a Roma sono andate in gran parte distrutte.
Non meno interessanti sono le catacombe ebraiche di Venosa cheha ospitato una fiorente colonia ebraica attestata da numerosissime iscrizioni databili, senza soluzione di continuità, tra il IV ed il IX sec. d.C.