giovedì 25 febbraio 2010

San Leucio e le sue sete



La superba reggia vanvitelliana di Caserta con il suo splendore e l’immenso parco è conosciuta in tutto il mondo; forse meno nota è San Leucio che dista a qualche chilometro dalla città
Ubicata ai piedi del monte considerato nella tradizione sede dell’eremitaggio dell’omonimo Santo, San Leucio è molto importante soprattutto dal punto di vista storico perché rappresenta un esperimento sociale di assoluta avanguardia ed al tempo stesso un modello di giustizia e di equità sociale raro nelle nazioni del XVIII secolo.
Quando, nel 1750, i possedimenti degli Acquaviva passarono ai Borbone di Napoli, San Leucio divenne sede delle seterie reali.
Il re Carlo III, su consiglio del ministro Bernardo Tanucci, avviò infatti un progetto di formazione dei giovani del luogo mandandoli in Francia ad apprendere l'arte della tessitura, per poi lavorare negli stabilimenti reali. Venne così costituita nel 1778, su progetto dell'architetto Francesco Collecini, una comunità della Real Colonia di San Leucio, basata su uno statuto apposito del 1789 che stabiliva leggi e regole valide solo per questa comunità.
Si associarono alle maestranze locali anche artigiani francesi, genovesi, piemontesi e messinesi che si stabilirono a San Leucio richiamati dai molti benefici di cui usufruivano i lavoratori delle seterie come l’assegnazione di una casa all'interno della colonia e la formazione gratuita della scuola dell’obbligo.
Le ore di lavoro erano 11, mentre nel resto d'Europa erano 14.
Le abitazioni furono progettate tenendo presente tutte le regole urbanistiche dell'epoca, per far sì che durassero nel tempo (infatti ancora oggi sono abitate) e fin dall'inizio furono dotate di acqua corrente e servizi igienici.
Le donne ricevevano una dote dal re per sposare un appartenente della colonia, anche se a disposizione di tutti vi era una cassa comune "di carità", dove ognuno versava una parte dei propri guadagni. Era abolita la proprietà privata, garantita l'assistenza agli anziani e agli infermi, ed era esaltato il valore della fratellanza e la piena parità di sesso
A San Leucio, all'interno della fabbrica originaria del re Ferdinando, il Palazzo del Belvedere, ha oggi sede il "Museo della seta" che conserva alcuni macchinari originali per la lavorazione della seta: sono in mostra tutte le fasi della produzione della seta con gli antichi telai restaurati ed attivi azionati da una ruota idraulica posta nei sotterranei del palazzo.
Si accede al complesso monumentale di San Leucio attraverso l’'Arco Borbonico sulla cui sommità è presente uno stemma borbonico con due leoni in pietra al lati dello stemma stesso.
Ora distogliamoci dalle elevate considerazioni storico artistiche e passiamo ai consigli gastronomici!
Coloro che si recano a San Leucio non dimentichino di gustare i prelibati latticini di bufala di cui vi è una grande e rinomata produzione in tutto il casertano.