Nel cuore del grossetano in Toscana si trova la splendida Massa Marittima di origine etrusca,distesa tra le Colline Metallifere e circondata dalla campagna maremmana.
E’ un comune molto importante ai tempi del Medioevo,ripartito in antico e nuovo e dal borgo medievale si può raggiungere la città nuova, percorrendo i vicoli antichi e ripidi
La sua storia è complessa perché Massa Marittima dopo aver condiviso le alterne vicende di Pisa e di Siena, nel XVI secolo fu sottoposto al potere dei Medici.
Dopo lunga decadenza, soltanto nel XIX secolo, ritornò ad essere importante , grazie a Leopoldo II che realizzo una bonifica che liberà la terra massetana,
Proprio per questa ragione Massa assume il nome di marittima, malgrado sia distante dal mare: infatti l’aggettivo marittima è da imputarsi completamente alla natura del territorio da sempre caratterizzato da paludi insalubri e assolutamente inospitabili.
In questo borgo si ritrovano angoli suggestivi e caratteristici e punti panoramici che si affacciano a valle fino al mare.
Moltissime sono le opere d’arte e tra queste primeggiano: il Palazzo Comunale, le Fonti che cingono il famoso affresco dell’Abbondanza e il Palazzo del Podestà sede del museo archeologico e soprattutto la cattedrale di San Cerbone, autentica sintesi di architettura romanica e gotica con influssi pisani.
La cattedrale, che ha forma a croce latina divisa a tre ordini di arcate, è caratterizzata da una facciata su cui sono rappresentate le Storie di San Cerbone che secondo la tradizione sarebbe stato un vescovo africano nato da genitori cristiani e vissuto nel 500 d.C.
Egli sarebbe altresì diventato vescovo nel territorio massetano e sarebbe morto nell’isola d’Elba. Le tre colonne centrali del timpano posano su tre figure: un uomo barbuto, un grifone e un cavallo. I fianchi, dove si distende una serie di arcate cieche, rivelano un'esecuzione duecentesca di carattere pisano, sottolineata anche dalla decorazione bicolore dell'alzato, presente sul fianco destro.
Egli sarebbe altresì diventato vescovo nel territorio massetano e sarebbe morto nell’isola d’Elba. Le tre colonne centrali del timpano posano su tre figure: un uomo barbuto, un grifone e un cavallo. I fianchi, dove si distende una serie di arcate cieche, rivelano un'esecuzione duecentesca di carattere pisano, sottolineata anche dalla decorazione bicolore dell'alzato, presente sul fianco destro.
Il campanile conserva il carattere originario nella parte inferiore nei primi del duecento.
L'abside, con vaste finestre ogivali, ha caratteristiche senesi ed è frutto di un ampliamento della preesistente chiesa forse attribuito a Giovanni Pisano; a sinistra della porta d'ingresso, sotto un trittico trecentesco ad affresco con la Madonna in trono col Bambino e santi attribuito alla scuola di Duccio di Bonisegna, è collocato un sarcofago romano del IV secolo. Sulla destra della controfacciata si trova una serie di pannelli scolpiti in pietra tenera, databili secondo alcuni all'alto Medioevo, secondo altri al XII-XIII secolo. Sopra i pannelli, due affreschi con la Crocifissione (XIV secolo) e una Storia di San Giuliano (XV secolo).
Il rosone ha una vetrata di scuola senese col Redentore in gloria e Storie di San Cerbone.