Ci troviamo a Volterra, in Toscana, nella provincia di Pisa ove tradizione storica,splendido paesaggio ed arte sono componenti essenziali.
A Volterra la storia ha lasciato il suo segno con continuità dal periodo etrusco fino all'ottocento, con testimonianze artistiche e monumentali di grandissimo rilievo, che possono essere ammirate semplicemente passeggiando per le vie del centro storico, ma anche visitando i musei cittadini: il Museo Etrusco, la Pinacoteca Civica, il Museo d'Arte Sacra.
Accanto a questi monumenti si può trovare un paesaggio incontaminato, una qualità della vita ancora a dimensione umana e un artigianato artistico unico al mondo: l'alabastro.
Accanto a questi monumenti si può trovare un paesaggio incontaminato, una qualità della vita ancora a dimensione umana e un artigianato artistico unico al mondo: l'alabastro.
Volterra conserva un interessante centro storico di origine etrusca: infatti. Il nome è ovviamente d'origine etrusca ed in seguito adattato al latino volaterrae.
Velathri (antica denominazione etrusca dell'attuale Volterra) faceva parte della confederazione etrusca, detta dodecapoli estrusca o lucumonia ,di cui rimangono la Porta dell’arco , la porta Diana e gran parte della cinta muraria, nonché numerosi ipogei utilizzati per la sepoltura dei defunti.
Vi sono altresì rovine romane ed edifici medievali come la cattedrale ed il palazzo dei Priori sull’omonima piazza
Il Duomo di Volterra è stato costruito nel corso del 1100 e del 1200, su quella che era già una chiesa preesistente dedicata a Santa Maria.
Il portone in marmo risale al 1200, mentre la pianta è a croce latina a tre navate, in tipico stile romanico.
Tra tutte le opere di valore conservate all’interno del Duomo di Volterra, la più antica è senza dubbio il cosiddetto gruppo scultoreo della Deposizione, risalente alla prima metà del XIII secolo: si tratta di cinque statue in legno, dedicate alla scena della Deposizione di Gesù Cristo dalla croce, realizzate da un artista rimasto ignoto.
Concentriamoci tuttavia nella visita del museo civico ricco di opere d’atre celebri come quelle di Luca Signorelli e del Rosso Fiorentino di cui è a dir poco incantevo la pala raffigurante la Deposizione dalla croce del Rosso Fiorentino, firmata e datata 1521: dallo "sconficcamento" del corpo del Cristo dalla croce, in alto, si scende alla visione dei dolenti che piangono la morte del Salvatore, mentre la Maddalena con ardita invenzione iconografica anziché abbracciare la croce, si getta ai piedi della Madonna e il S. Giovanni si allontana dal gruppo, nascondendosi il volto fra le mani.