Una delle più antiche e belle chiese di Roma è Santa Sabina. non solo per la sua collocazione sull’Aventino, ma anche e soprattutto per la storia e per l’arte.
La chiesa è di architettura paleocristiana e fu costruita dal prete Pietro di Illiria tra il 422 e il 432, sulla casa della matrona romana Sabina, poi divenuta santa e vicino al tempio di Giunone Regina.
Santa Sabina nel 1219 fu affidata da papa Onorio III a san Domenico e al suo ordine di frati predicatori, che da allora ne hanno fatto la loro casa generalizia,
Nell’attiguo chostro si trova in particolare una pianta di arancio dolce, secondo la tradizione domenicana piantata nel 1220 da San Domenico, che in questa chiesa visse ed operò.
L’impianto architettonico è davvero singolare perché la chiesa non ha facciata e l'accesso avviene da un'arcata laterale.
Ricorda quello delle originarie basiliche romane, con pianta rettangolare e navate divise da colonne antiche provenienti da un monumento tardoimperiale probabilmente mai messo in opera, che sostengono arcate ad arco attico.La navata centrale è relativamente alta e le sue proporzioni slanciate conferiscono all'interno leggerezza ed eleganza.
L'abside è coronata da un arco trionfale, cioè una grande struttura ad arco che la inquadra dalla navata. . Nell'abside oggi si trova un affresco novecentesco.
Non si può dire tuttavia di conoscere questa mirabile chiesa se si omette di porre in evidenza pone in evidenza che l'ingresso principale è chiuso da una porta lignea risalente al V secolo, coeva anch'essa alla costruzione della chiesa, che costituisce il più antico esempio di scultura lignea paleocristiana.
In origine era costituita da 28 riquadri ma ne sono rimasti 18, tra i quali vi è quello raffigurante la crocefissione, che è la più antica raffigurazione conosciuta di questo evento. È di legno di cipresso e. vi sono rappresentate scene dall'Antico e dal Nuovo Testamento, fra cui le storie di Mosè, di Elia, dell'Epifania, dei miracoli di Cristo, della Crocifissione e dell'Ascensione. Nella disposizione attuale le storie sono commiste, senza separazione tra la parte relativa all'Antico Testamento ed quella dedicata al Nuovo.
Nella porta lignea operano due artisti assai diversi fra di loro: uno di ispirazione classico-ellenistica, l'altro di ispirazione popolare tardo-antica. A questo secondo artista appartiene il riquadro della Crocifissione (che è la prima rappresentazione di Cristo fra i due ladroni). Cristo è rappresentato con dimensioni maggiori rispetto ai due ladroni, a significare la sua superiorità morale. Non vi è alcuna prospettiva e figure poggiano su una parete che simula dei mattoni, e le croci si intuiscono solo dietro la testa e le mani dei ladroni:
E’ il primo esempio di iconografia cristiana molto semplice e ben comprensibile dalla plebe che riflette il fatto che nei primi tempi del Cristianesimo c'era il divieto di rappresentare Cristo nel suo supplizio, fra l'altro essendo ancora vivo il ricordo della morte in croce quale pena riservata agli schiavi.
In seguito la rappresentazione della Crocifissione nel corso dei secoli assunse tipologie e configurazioni diverse che culminarono prima nel Christus patiens e dopo nel Christus triunphans della controriforma.
Santa Sabina, nella cui zona al margine nord fu ritrovato un tratto delle mure serviane è la prima stazione quaresimale. Qui i pontefici pronunciano la loro omelia il mercoledì delle Ceneri. Non si conoscono con precisione i motivi per cui sia stata scelta Santa Sabina: alcuni pensano che il papa, in vista delle fatiche quaresimali, si ritirasse lassù per alcuni giorni di riposo.