Torino spartiacque tra la cultura d’oltralpe francese e italiana eccelle come una delle più interessanti città italiana per la sua storia, per la sua cultura e per l’arte.
Rivolgiamo qui l’attenzione alla Torino del Guarino Guarini , religioso dell’ordine dei Teatini, uno dei maggiori architetti del ‘600 che ebbe modo di conoscere a Roma le architetture di Francesco Borromini derivandone una profonda influenza sulle sue opere, di cui rilevante è l’impronta nel capoluogo piemontese.
Non è secondario porre in evidenza inoltre che Guarini appartenesse ad un ordine religioso. E’ un interessante filo conduttore che collega Torino a Roma ove si distinse per la sua scenografica architettura un altro grande artista religioso il contemporaneo Andrea Pozzo appartenente all’ordine dei Gesuiti.
L’opera di maggiore rilievo del Guarini sul territorio piemontese è senza dubbio Il Santuario della Consolata il cui edificio attuale è un ampliamento della precedente chiesa di sant'Andrea. A partire dal 1678, per volere della Madama Reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours Guarini trasformò la navata centrale dell'antica chiesa di Sant'Andrea in quello che è oggi il corpus ellittico, cuore del santuario
Appena tre anni dopo, nel 1706, la basilica fu il centro propulsore della fede e della religiosità torinese durante i duri giorni dell'assedio franco-spagnolo La città si raccomandò alla Madonna Consolata per la propria salvezza, e come ex voto vennero posti, nei punti di maggiore importanza della città, una serie di piloncini recanti l'effige della Vergine e la data memoranda: 1706.
Filippo Iuvarra e, soprattutto, Carlo Ceppi contribuirono alla trasformazione del santuario. Allo Juvarra si devono i lavori di abbellimento interno, specialmente l'altare, del 1729. Al torinese Carlo Ceppi i lavori di ampliamento, a metà Ottocento, che videro l'erezione dell'elegante pronao sulla piazzetta omonima e delle cappelle ellittiche che coronano il santuario, in gusto neo-barocco.
Tra il 1668 e il 1587 Guarini realizza per i Teatini la chiesa di San Lorenzo a pianta centrale ottagonale, con i lati di forma convessa con un presbiterio ellittico posto trasversalmente che introduce un asse principale nella composizione; la copertura è costituita da una cupola a costoloni che si intrecciano fino a formare l'ottagono sul quale poggia la lanterna
Del Guarini non è solo la cappella posta nella parte absidale del Duomo posta nella parte absidale del Duomo di Torino a contatto con il Palazzo Reale,ma anche progetta Palazzo Carignano basato su una pianta ad U, che presenta una monumentale facciata che alterna tratti concavi con parti convesse in una configurazione forse riconducibile ai progetti del Bernini per il palazzo del Louvre e al Castello di Vaux le Vicombe, ma anche all'Oratorio dei Filippini del Borromini
Su richiesta di Emanuele Filiberto detto il Muto, secondo Principe di Carignano Guarini realizza, a partire dal 1676 la facciata settentrionale del Castello di Racconigi con le due torri a pagoda e la copertura del cortile medioevale del palazzo, là dove oggi sorge oggi rinvenuta nei cosiddetti appartamenti cinesi (caminetti e cornicione) e nella sala di Diana.