sabato 21 maggio 2011

La basilica minore di Santa Croce in Gerusalemme

Sarebbe di questi giorni l’annuncio secondo cui il Sommo Pontefice avrebbe chiuso la basilica di S Croce in Gerusalenne di Roma. per “troppi intrighi e mondanit", secondo quanto riportato da alcuni giornali,
Ci sembra opportuno  parlare ovviamente  non di intrighi, ma dell’importanza storica ed artistica definita per eccellenza la Basilica delle Reliquie.
La chiesa si trova a poco meno di 1 km ad est del Laterano  sulle Mura Aureliane. Fu ricavata dal Palazzo Sessoriano, che risaliva al III secolo e che era stato la dimora degli ultimi imperatori.
Santa Croce in Gerusalemme prende nome dalla terra del Santo Sepolcro che vi fu portata da Costantino stesso o da sua madre Sant’Elena.
La chiesa contiene alcune reliquie tradizionalmente collegate alla crocefissione di Gesù. Tra queste ci sono parti della "vera croce, la croce di uno dei due ladroni, la spugna imbevuta d'aceto, parte della corona di spine, un Sacro Chiodo e il titulus crucis.
Annesso al convento  vi è l'Oratorio di Santa Maria del Buonaiuto che sorgeva originariamente a metà strada fra Santa Croce e San Giovanni e originariamente chiamata Santa Maria de Spazzolaria per il fatto che il sagrestano raccoglieva (spazzolava) gli oboli lasciati per la chiesai
Nella chiesa ristrutturata nel periodo barocco, si trova la cappella di Sant'Elena, il cui pavimento doveva essere coperto con terriccio proveniente dalla Terra Santa. Poiché questa superficie veniva ascritta alla Terra Santa, questo conferì alla chiesa il nome particolare di "in Gerusalemme".
Le guide dei pellegrini tardo medioevali consideravano questa cappella così santa che non vi era consentito l'accesso alle donne, divieto che era applicato anche al Sancta Sanctorum della cappella dei palazzi Laterani.
Del 1485 circa, è lo splendido mosaico, disegnato da Melozzo da Forlì e restaurato da Baldassarre Pruzzi, della cappella di Sant'Elena, Gesù benedicente attorniato dagli evangelisti, che riprende motivi paleocristiani. o. glii affreschi del catino absidale attribuibili ad Antoniazzo Romano  e Marco Palmezzano
Ed ancora merita menzione un monumento sepolcrale opera di Jacopo Sansovino). Nell’urna di basalto dell'altare maggiore di Santa Croce in Gerusalemme viene conservato il corpo di San Cesario diacono e martire e di S. Anastasio.
La ristrutturazione settecentesca portò ad un totale rinnovamento dell'ambiente interno, che fu decorato nella volta da tre grandi tele di Corrado Giaquinto, uno degli artisti più celebrati dell'epoca.
Non lontano nell’'area dell'anfiteatro Castrense, da secoli pertinenza della basilica e del suo convento, è stato ricreato nel 200420  l'orto-giardino del monastero che ospita  ortaggi, erbe aromatiche ed essenze diverse (agrumi, alberi da frutta), e anche fiori - in grande rispetto della tradizione delle colture locali.