venerdì 29 luglio 2011

I meravigliosi giardini botanici di Villa Taranto

In questo blog dedichiamo molta attenzione ai giardini botanici perché rappresentano il trionfo della natura ed al tempo stesso sono  un’opera d’arte in cui eccelle la valentia dell’uomo
Perciò abbiamo descritto tra l’altro il giardino di Hanbury    e  il giardino della Minerva

 Non possiamo ora non soffermarci su Villa Taranto, situata sul promontorio della Castagnola

Occupa un territorio che si estende per oltre 20 ettari fino alle rive del lago Maggiore. Edificata verso la fine del XIX secolo dal conte Orsetti efu acquistata prima dai nobili di Sant'Elia e poi, nel 1931, dal capitano scozzese Antonio Nenil McEachar, a cui si deve l’attuale maestoso giardino botanico.

Oggi Villa Taranto si presenta come un parco metà all’inglese metà all’italiana e comprende circa 1.000 piante non autoctone e circa 20.000 varietà e specie di particolare valenza botanica.

Un sistema disboscamento prima e di ripopolamento con moltissime piante rare provenienti dal mondo intero ne hanno fatto uno dei bei giardini botanici d’Europa

Nello splendido edificio di gusto eclettico dell’ex portineria dei Giardini Botanici, sono esposti preziosi e delicati quadri naturali: l’Herbarium Britannicum del Capitano Neil Mc Eacharn che comprende 43 teche nelle quali è possibile ammirare specie di flora spontanea del Regno Unito.

L’importanza del giardino non è data solo dal suo patrimonio botanico, seppur ricco di oltre 20.000 varietà e specie, ma dalla bellezza e armonia dell’insieme; l’impronta all’inglese del parco è arricchita dal gusto e dalla sensibilità latina attraverso l’inserimento di elementi tipici del giardino all’italiana.

martedì 26 luglio 2011

San Ferdinando la chiesa simbolo dei Borboni a Napoli

Nel famoso libro di Harold Acton  sono tracciate in modo puntuale le vicende storiche dei Borboni a Napoli.

Sono messe in evidenza le contraddizioni, il populismo, ma anche le grandi innovazioni in campo giuridico e sociale di cui i maggiori artefici furono Tanucci e Filangieri.

La chiesa simbolo di Napoli del periodo borbonico ed in particolare di re Ferdinando  è quella proprio dedicata al Santo Ferdinando situata nel cuore di Napoli e cioè nella piazza Trieste e Trento non lontano da Palazzo Reale, Piazza del Plebiscito e il famoso caffe Gambrinus in stile liberty..

La chiesa fu costruita nel 1636 per iniziativa dei Gesuiti in onore di San Francesco Saverio e poi fu dedicata  al Santo per rendere omaggio a Ferdinando IV di Borbone, dopo l’espulsione dal Regno della Compagnia di Gesù nel 1767 ed il successivo passaggio all’ordine dei Cavalieri Costantiniani.

La facciata fu eretta su progetto di Cosimo Fanzago e dinnanzi all'ingresso era posta una cancellata in ferro battuto e pilastri in piperno ora scomparsa, probabilmente per lavori alla Galleria Umberto I di fine Ottocento.

Nell'interno, a pianta a croce latina con cappelle, si ammirano opere di Domenico Antonio Vaccaro, un ciclo pittorico di Paolo de Matteis ed il Sepolcro di Lucia Migliaccio di Tito Angelini.

venerdì 22 luglio 2011

Sant'isidoro a Roma ed i Nazareni

Ogni angolo di Roma, monumento o chiesa che sia,è un capitolo a sé di storia dell’arte ed un intreccio tra arte e cultura.
All’inizio del secolo XIX si distinsero a Roma i Nazareni un gruppo di di artisti tedeschi  che si riunirono  sotto forma di confraternita, ispirato all'ideale di purezza e di rigore dell'arte medievale e rinascimentale.
Sotto la guida di Johann Friedrich Overbeck si stabilirono nel monastero di Sant'Isidoro a Trinità dei Monti, dove condussero uno stile di vita di tipo monastico (particolare tra l'altro era il loro abbigliamento monastico e la barba alla maniera del "Nazareno") 
Svilupparono una pittura ispirata alla compostezza e brillantezza cromatica della pittura italiana del Rinascimento e loro principali esponenti furono Johann Friedrich Overbeck, Franz Pforr, Ludwig Vogel,
Questa chiesa “minore “ di Sant’Isidoro  quindi appare legata indissolubilmente ai Nazareni che si riunivano nel complesso monastico attiguo.
La chiesa, con l’annesso collegio, fu fondata grazie alla munificenza del nobile Ottaviano Vestri di Barbiano, come appare da una bolla di Urbano VIII del 1625.
La ragione della sua edificazione va attribuita al fatto che Gregorio XV volesse  canonizzare  in quel periodo cinque Santi tra cui San’Isidoro di Madrid,
La chiesa fu affidata in particolare a d alcuni francescani spagnolo dell’ordine dei francescani scalzi.
Vi fu fondato un convento per i loro connazionali che tuttavia dopo due anni passò ai francescani irlandesi che fuggirono dalle persecuzioni protestanti  in Irlanda.
La chiesa presenta  unica navata a croce latina con volta a botte, due cappelle laterali per lato e due cappelle ai lati del presbiterio; in essa emergono soprattutto le opere di Carlo Maratta, tra cui le storie della vita di san Giuseppe, una Immacolata Concezione;
All’altare maggiore spicca Sant’Isidoro e la Vergine Maria, opera di Andrea Sacchi. La cappella Da Sylva fu ristrutturata su disegno di Gian Lorenzo Bernini, mentre i monumenti sepolcrali ivi presenti sono di suo figlio, Paolo Valentino Bernini.

domenica 17 luglio 2011

Marienplatz: il cuore di Monaco di Baviera

Come è già stato posto in evidenza in un articolo di questo blog, Monaco di Baviera  è considerata la città dal volto umano della Germania ed è molto amata per le sue residenze reali, per gli immensi parchi, i musei, le chiese barocche ed il folclore bavarese che raggiunge il suo apice nella famosa festa dell'Octoberfest
La città ha parecchi importanti musei d'arte  ed altre famose attrazioni turistiche come il Giardino inglese, un grande parco al centro della città, il Deutsche Museum eil celebre orologio del Municipio  riccamente ornato di figure in movimento.
Il vero incanto però  è la Marienplatz in cui si trova anche l'imponente municipio della città, grandiosa costruzione in stile neogotico

La piazza,concepita nei piani di sistemazione della città voluti da Enrico il Leone. Fu per secoli teatro dei maggiori avvenimenti pubblici.

Fu dedicata al mercato fino al 1807, quando i cittadini di Monaco vi invocarono la Vergine Maria affinché li proteggesse da un'epidemia di colera, facendole prendere il nome attuale.

Nel 1638 venne eretta la Mariesaule (Colonna della Vergine), per commemorare la fine dell'invasione

Altro elemento decorativo della piazza è la Fischbrunnen (fontana del pesce)), costruita tra il 1862 ed il 1865,completamente distrutta dai bombardamenti della II guerra mondiale e successivamente ricostruita nel 1954.

mercoledì 13 luglio 2011

Il culto di Giuseppe Moscati nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli

E’ una pillola di viaggio desueta; non è tanto la descrizione di un luogo dal punto di vista storico ed artistico quanto invece un’attenzione al culto ed alla devozione del Medico Giuseppe Moscati, un santo grandemente venerato dal popolo napoletano.
Si tratta di un medico insigne e scienziato nato a Benevento nel 1880  e morto a Napoli nel 1927 di cui recentemente è stato anche  fatto un film dalla RAI.
Grande fu la dedizione per gli ammalati e gli indigenti, dedizione tuttavia che non gli sottrasse mai il tempo.
Questo medico  buono e santo è sepolto nella chiesa del Gesu nuovo l’importantissima chiesa del Corpo di Napoli, situata non distante da palazzo Filomarino abitazione per lunghi anni di Benedetto Croce.
La facciata della chiesa è a bugnato Cioè caratterizzata da particolari bugne, una sorta di piccole piramidi aggettanti verso l'esterno, normalmente usate dal Rinascimento veneto e del tutto sconosciute nel Meridione
L'interno barocco, a croce greca con braccio longitudinale lievemente allungato, presenta una ricca decorazione marmorea realizzata dal Fanzago nel 1630. Sulle controfacciate sono presenti affreschi di Francesco Solimena (navata centrale) e della sua scuola (laterali).
La tribuna è affrescata da Massimo Stanzione; nel transetto si ammirano affreschi di Sant'Ignazio di Loyola e di San Francesco Saverio.
Sulla destra vi è infine la cappella dedicata a San Giuseppe Moscati che conserva un dipinto all'altare di Massimo Stanzione.

sabato 9 luglio 2011

Il promontario dell'Argentario: storia e natura

In un articolo di questo blog dedicato alla splendida Sperlonga mettemmo in evidenza che Sperlonga fu terra di conquista e razzia di Khayr al-Dīn Barbarossa, detto in ambiente cristiano italico Ariadeno Barbarossa, che divenne dopo il 1533 l'indiscusso ammiraglio) della flotta ottomana.
Le incursioni del Barbarossa furono temibili sulla costa tirrenica e Sperlonga non fu un fatto isolato perché  anche altri luoghi della costa tirremica furono luogo di sbarchi e saccheggi come quelli  dell’Argentario ove ad esempio Porto Ercole  nel 1542 fu  ampiamente saccheggiato dalle incursioni di Khair Ad-Din il Barbarossa.
Ma dove è  l’Argentario? Il Monte Argentario  che era probabilmente in origine un’isola, in seguito «ancorata» alla costa tirrenica dai tomboli della Feniglia e della Giannella, si protende nel Mar Tirreno proprio davanti alle due isole più meridionali del Bellissimo Arcipelago Toscano: Giglio e Giannutri. La costa del Monte Argentario, molto frastagliata, offre cale e calette, prevalentemente sassose, di notevole bellezza dal punto di vista naturalistico e nelle quali poter fare un tuffo nell’acqua cristallina. Vivamente consigliata una escursione in auto lungo la strada panoramica, che corre tutto intorno al promontorio e che ne offre una visuale veramente unica.
Centri importanti e rinomati sono Porto Santo Stefano, un vero paradiso e meta di un turismo elitario e Porto Ercole, noto anche perché su quelle coste morì anche il grande Michelangelo Merisi detto il Caravaggio,con il suo porto di Capa Galera e dominato da una fortezza spagnola le cui testimonianze sono ben presenti in altre parti dell’Argentario.





lunedì 4 luglio 2011

Sulle orme di San Paolo della Croce sull'Argentario

La chiesa cattolica vanta molti mistici che hanno dedicato la loro vita completamente a Dio.
Tra questi eccelle un padre autentico del misticismo:Paolo della Croce, al secolo Paolo Francesco Danei (Ovada 3 gennaio 1594-Roma 18 ottobre 1775), fondatore della congregazione dei Passionisti diffusi in tutto il mondo ed animati dal motivo ispiratore dato dalla passione e la morte di Cristo.
La loro missione in particolare è quella di sollevare le persone in particolare quelle più povere ed emarginate dalle ansie e dagli stress della vita quotidiana, ricordando a tutti le sofferenze patite da Gesù e l’importanza del donarsi agli altri.
Egli vagò per l’Italia e dopo avere avuto l’autorizzazione a Roma per  la fondazione della congregazione, si ritirò nell'eremo della Santissima Annunziata, sul  monte Argentario
Fu fatto costruire nel 1737 da S. Paolo della Croce, in seguito al miracolo della visione della Vergine che gli indicò il perimetro esatto su cui innalzare il convento, e ancora oggi ospita una decina di Padri Passionisti
E’ una vera oasi di pace da cui si ammira un bellissimo panorama sull'arcipelago toscano ed in particolare Orbetello, la Laguna di Ponente e il Tombolo della Giannella
La piccola chiesa detta "Della Presentazione" ospita una bella immagine della "Maria Regina dell'Argentario" del Seicento  e fu visitata da Giovanni Paolo II nel 2000
Si può visitare la cappella del convento, piccola e raccolta, e, volendo, inginocchiarsi in preghiera nello stesso posto in cui sostò il Papa Giovanni Paolo II nel 2000.