Camporosso, una frazione a sud di Tarvisio, è un centro di origini molto antiche.
Nel periodo romano fu stazione di posta, come testimoniano i reperti rinvenuti in località Villa. Le origini del paese risalgono all'epoca romana, poi nel VII secolo fu abitato da popolazioni di origine slava. Il territorio fu teatro di battaglie nel corso dei secoli, durante le invasioni turche e nel periodo delle guerre napoleoniche.
Il nome italiano della località è molto curioso e si riallaccia ad una singolare vicenda: nella lingua slovena, il toponimo Žabnice significa pressappoco "località delle rane". Il nome originale in italiano Camporospo rifletteva questo significato, ma fu successivamente cambiato in Camporosso.
Notevole è la chiesa parrocchiale risalente al 1444 e prima pieve dell’intera vallata , ampliata in seguito con un'abside gotica sorretta da contrafforti e decorata, nel soffitto, da un affresco di scuola tedesca. La Pieve fu fondata da Otto di Bamberga, vescovo tra il 1106 e 1139. Fu la prima della vallata e tale rimase per tre secoli; venne ricostruita e consacrata nel 1471. La torre campanaria risale al 1769 ed ha copertura a cipolla; l'edificio e' stato ristrutturato dopo il terremoto del 1976. L'interno a tre navate presenta l'abside tardogotica poligonale con soffitto a volta costolonata. Sul soffitto vi sono alcuni dipinti settecenteschi. Vi sono poi affreschi che rappresentano "La Flagellazione" e la "Crocifissione". Vi è inoltre una statua lignea di S. Egidio.
Una piccola chiesetta, risalente all'anno 1000,dedicata a Santa Dorotea,di dimensioni molto ridotte si erge su uno sperone di roccia. La chiesa e' in stile gotico carinziano esorge su uno sperone di roccia.
La chiesa, restaurata in seguito al terremoto del 1976, ha un piccolo pronao coperto da un tettuccio in legno. L'altare in marmi policromi, un tabernacolo e i resti di un antico organo dovrebbero provenire, secondo la tradizione, dal monte Lussari. Sul soffitto della navata vi e' un affresco del XIX sec All'interno della chiesa sono presenti diversi affreschi, di epoche diverse, di cui è in corso un iniziale restauro.
Le campane della chiesa di Santa Dorotea e quelle di Sant'Egidio sono accomunate dalla stessa singolare storia: asportate dagli Austriaci il 31 luglio 1917 , esse furono restituite come bottino di guerra, alla fine della Prima guerra Mondiale
Rifuse,vennero definitivamente ricollocate nel campanile nel 1928, anno VI dell'Era Fascista, così come inciso sulle campane stesse.
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