martedì 27 aprile 2010

La minoranza etnolinguistica di Sauris


Iniziamo a soffermarci, come abbiamo annunciato in questo blog nell'articolo del 20 aprile 2010 sulle molteplici minoranze etnolinguistiche diffuse in Italia.
Dedichiamo la nostra attenzione a Sauris, un paese incantevole dell’alta Carnia in Friuli, ma certamente non facile a raggiungersi. Infatti il turista deve andarci di proposito in questo luogo isolato,situato sulla regione montuosa della Carnia in val Lumiei, in un bacino artificiale tra i più grandi del Friuli, creato dallo sbarramento del torrente Lumiei.
E’ un paese da fiaba,che sembra, secondo tradizioni e leggende, sia stato fondato a cavallo tra il XIII ed il XIV secolo da due soldati tedeschi che, stanchi della guerra, fuggirono dalla Germania, rifugiandosi nella valle impervia dell’alta Carnia.
Per questa ragione Sauris, in dialetto tedesco Zahre, è abitato da genti tedesche di lingua tedesca proveniente presumibilmente dalla Carinzia.
Le tradizioni della gente di Sauris sono rimaste intatte nel tempo, nella lingua di origine medievale, nella cultura popolare e religiosa coniugate con un sentimento di stretta appartenenza alla Carnia.
Numerosi sono gli studi su questo idioma di Sauris per molti versi simili a quello sappadino.
Non sono poche le iniziative per diffondere nelle scuole la lingua di Sauris e nelle messe cattoliche viene celebrato il Pater Noster nella lingua di Sauris, Al tempo stesso dovrebbero esservi delle Bibbie tradotte nella lingua di Sauris.
Si può considerare quindi il Paeese più significativo della Carnia,in cui è molto vivo il culto per il santo guerriero Osvaldo, re cristiano di origine inglese, lo stesso a cui è dedicata la chiesa di Cima Sappada (articolo del 1 febbraio 2010)
Il legame a Sappada è molto forte e abitanti dei due Paesi nel mese di Settembre di ogni anno si recano pellegrini in Austria, proprio in Carinzia, appena dopo il confine nlla chiesa di Maria di luggau. Le attività del passato caratterizzano ancora la vita economica del paese: il prosciutto in primis, ma anche i tessuti e gli oggetti in legno rappresentano le maggiori produzioni locali e le principali fonti di occupazione e guadagno.