martedì 21 settembre 2010

Le iscrizioni di San Clemente a Roma: prime testimonianze delle origini della lingua italiana

La basilica di San Clemente è senza dubbio uno dei luoghi di culto cristiano di Roma più celebre.

Situata nelle vicinanze del Colosseo, tra il colle Oppio ed il Celio,prende nome da San Clemente, il terzo successore di San Pietro, morto intorno al 100 dc Si compone di due chiese sovrapposte sorte sopra costruzioni romane, anche esse a strati.
Non intendiamo soffermarci analiticamente sulle strutture architettoniche e pittoriche di queste chiese superiore ed inferiore dense di storiae stupende per le opere d’arte in esse inserite.
Per rendersene conto, basti pensare ad esempio al grandioso mosaico del Trionfo della Croce della prima metà del secolo XII, ai magnifici affreschi di Masolino di Panicale situati nella cappella di Santa Caterina d’Alessandria, al celebre mitreo.  testimonianza feconda della religione mitraica in un certo senso competitiva all’epoca di quella cristiana.
Qui intendiamo invece soffermarci sulle opere di datazione paleocristiana ed in particolare sugli affreschi della basilica raffiguranti alcuni miracoli attribuiti a san Clemente. In uno degli affreschi è raccontata la leggenda miracolistica del prefetto Sisinnio, il quale, arrabbiato a causa della conversione della propria moglie Teodora, la seguì con alcuni soldati; quando la trovò in una sala mentre assisteva ad una messa celebrata da Clemente, ordinò il suo arresto, ma Dio non lo permise accecando Sisinnio e i soldati. Il prefetto restò cieco fino al suo ritorno a casa.
Nella parte inferiore dell'affresco, ci sono le più antiche espressioni murali espresse in una lingua intermedia fra il latino e il volgare Tra queste compare l’iscrizione del XI secolo, primo esempio in cui il volgare italiano appare usato con intento artistico
Rappresenta il patrizio Sisinnio nell’atto di ordinare ai suoi servi (Gosmario, Albertello e Carboncello) di legare e trascinare san Clemente il quale, nel frattempo, si è trasformato in una colonna di pietra. Si tratta di un frammento della "Passio Sancti Clementis". Si leggono, a forma di fumetto, queste espressioni:

Sisinium: «Fili de le pute, traite, Gosmari, Albertel, traite Falite dereto colo palo, Carvoncelle!» San Clemente: «Duritiam cordis vestris, saxa trahere meruistis». Traduzione: Sisinnio: «Figli di puttana, tirate! Gosmario, Albertello, tirate! Carvoncello, spingi da dietro con il palo» Clemente: «A causa della durezza del vostro cuore, avete meritato di trascinare un sasso [o sassi]».
Mentre la seconda parte in latino è attribuita a Clemente, la prima parte invece è in volgare con chiare influenze romanesche che fanno comici e grotteschi il pagano Sisinnio e i suoi servi.L'affresco illustrante il miracolo di san Clemente è dunque famoso soprattutto per le poche scritte che vi compaiono ,considerate dai critici letterari tra le prime e rarissime forme di italiano volgare scritto e perciò citate nei testi di storia della letteratura e di linguistica italiana accanto ad altre testimonianze come l'iscrizione della catacomba di Commodilla, , il ritmo laurenziano, il ritmo bellunese, e molti altri ancora.
vedi curiosità storiche e lessicali

Nessun commento:

Posta un commento